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Nuovo Decreto Energia 2022: 4,4 miliardi di euro di risorse

Nel testo approvato dal Governo il 18 marzo 2022 trovano spazio diverse misure a tutela di famiglie e imprese.

Il testo del decreto conta su un totale di 4,4 miliardi di euro di risorse.

  • Quali misure intende prendere il Governo?
  • Come può la tua azienda beneficiare di questo aiuto?

Vediamo di seguito le principali misure per le imprese!

1. Tagli alle accise sulla benzina

Si prevede la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione.

L’effetto della misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni
dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

2. Bonus carburante 2022

Si prevede l’erogazione di un importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore.

Tale importo non concorre alla formazione del reddito.

3. Credito d’imposta per le imprese energivore

Previsto un credito d’imposta per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il credito è pari al 12% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022.

Il credito viene riconosciuto qualora il prezzo della spesa dichiarato, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2022, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019. Il credito d’imposta relativo ai consumi di energia elettrica è cedibile ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione.

4. Credito d’imposta per le imprese gasivore

Il credito è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici.

Viene erogato qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2022, dei prezzi di riferimento pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

5. Cessione del credito per le imprese energivore

Il credito d’imposta già riconosciuto alle imprese energivore e a forte consumo di gas naturale col Decreto Bollette 2022, è cedibile ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

6. Aumentano i crediti d’imposta gia’ esistenti

  • Aumenta dal 20% al 25% il credito d’imposta a favore delle imprese energivore.
  • Aumenta dal 15% al 20% il credito d’imposta per le imprese a forte consumo di gas naturale (gasivore).

7. 38,5 millioni € per marebonus e ferrobonus

In favore del Marebonus il Governo ha autorizzato la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro nel 2022, con lo scopo di sviluppare la modalità combinata strada-mare attraverso la creazione di nuovi servizi marittimi e il miglioramento di quelli già esistenti.

Il Ferrobonus riceverà ulteriori 19 milioni di euro ed è l’incentivo a sostegno del trasporto combinato su ferro.

8. Rateizzazione delle bollette per le aziende

Rateizzazione delle bollette per i consumi energetici e garanzia SACE. Le imprese con sede in Italia possono richiedere ai propri fornitori la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici relativi ai mesi di maggio 2022 e giugno 2022.

Il numero massimo di rate mensili non può essere superiore a 24.

9. Aiuti per le imprese energivore di interesse strategico

Per le imprese energivore di interesse strategico, fino al 31 dicembre 2022, la garanzia emessa da SACE in favore di banche e intermediari finanziari, per finanziamenti concessi sotto qualsiasi forma, coprirà il 90% dell’importo del finanziamento concesso.

10. Aiuti per le aziende agricole e della pesca

Al via il credito d’imposta per l’acquisto di carburante per agricoltura e pesca. Alle imprese esercenti attività agricola e della pesca il Decreto energia 2022, riconosce un credito di imposta, pari al 20%.

Vale per la spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022. È prevista la cedibilità sul modello del credito d’imposta nel settore energetico.

11. Rinegoziazione dei mutui agrari e garanzia ismea

Le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, potranno rinegoziare e ristrutturare le posizioni debitorie verso banche e istituti di credito per un periodo di rimborso fino a 25 anni.

Le operazioni di rinegoziazione e ristrutturazione potranno essere assistite dalla garanzia gratuita ISMEA.

12. Credito d’imposta imu per il comparto turistico

Per il 2022 sarà riconosciuto un credito d’imposta alle imprese turistico recettive, pari al 50% dell’importo versato a titolo di seconda rata dell’anno 2021 dell’imposta IMU per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2.

Ciò a condizione che i proprietari: siano anche gestori delle attività lì esercitate; abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel periodo indicato di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019.

13. Novità sui contratti pubblici

Ok alla sospensione o proroga della prestazione in caso di aumento dei prezzi. Fino al 31 dicembre 2022, le variazioni in aumento dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, gli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti e dei prodotti energetici, possono essere valutati come causa di forza maggiore e dare luogo alla sospensione della prestazione qualora impediscano, anche solo parzialmente, il regolare svolgimento dei lavori o la regolare esecuzione dei servizi o delle forniture.

Qualora gli aumenti impediscano di ultimare i lavori, i servizi o le forniture nel termine contrattualmente previsto, costituiscono
causa non imputabile all’esecutore e questi può chiedere la proroga del termine per eseguire la prestazione.

14. Aiuti per le aziende di autotrasporto

Tali aiuti si aggiungono a quelli già adottati con il precedente Decreto Bollette per complessivi 80 milioni di euro. Essi prevedono:

  • l’istituzione del Fondo per il sostegno del settore dell’autotrasporto, con una dotazione di circa 500 milioni di euro per l’anno 2022;
  • l’inserimento nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento del corrispettivo per tenere conto dell’aumento dei prezzi del carburante;
  • ulteriori sostegni al settore con lo stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro per l’anno 2022 al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori che provvede, tra l’altro, a erogare alle imprese le risorse a titolo di riduzione compensata dei pedaggi autostradali, e di ulteriori 5 milioni per la deduzione forfetaria delle spese non documentate ai titolari di imprese di autotrasporto alla guida dei veicoli;
  • l’esonero per l’anno 2022, per le imprese di trasporto merci per conto terzi, dal versamento del contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti. La misura comporta per il settore un risparmio complessivo di circa 1,4 milioni di euro e ne beneficeranno circa 3.114 imprese di autotrasporto merci.

15. Adeguamento prezzo semplificato nei contratti

Il Governo ha previsto una specifica misura finalizzata a ottenere in tempi rapidi un anticipo del 50% delle compensazioni a cui l’impresa titolare di contratti pubblici ha diritto a causa dell’aumento del prezzo dei materiali. Questa anticipazione attinge all’apposito Fondo per l’adeguamento dei prezzi istituito presso il Mims nei limiti del 50% delle risorse disponibili e viene erogata nelle more dell’istruttoria delle istanze di compensazione.

Il Fondo, con una dotazione di 200 milioni di euro è stato rifinanziato per ulteriori 150 milioni di euro per il primo semestre dell’anno in corso. Poi, si prevede l’eliminazione delle penalità per le imprese titolari di contratti pubblici che a causa della difficoltà di reperimento dei materiali e degli aumenti dei prezzi sospendono l’esecuzione dei lavori o ne chiedono la proroga. Questa circostanza viene riconosciuta come “causa di forza maggiore”.

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